Stranieri: 118 “nuovi” italiani, Ana e gli altri
118 “nuovi” italiani. Pietrasanta conferma il trend (in aumento) nazionale. In 4 anni e mezzo gli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana, per residenza o matrimonio, hanno continuato a crescere in maniera esponenziale. 11 nei soli primi otto mesi dell’anno in corso. 21 nel 2016, ben 45, più del doppio nel 2015.
L’ultima in ordine cronologico è stata Ana, 34 anni, di Drochia in Moldavia, che ha giurato sulla Costituzione Italiana in occasione della cerimonia, nella sala del consiglio, celebrata dall’Assessore, Andrea Cosci.
Guidano la classifica dei nuovi cittadini italiani marocchini (21%), albanesi (13%) e rumeni (4%), seguiti da russi, brasiliani, cubani, egiziani. Pietrasanta si conferma città cosmopolita con 1.329 cittadini stranieri residenti anche grazie all’unico sportello per stranieri attivo in tutta la Versilia ospitato al Centro Formazione dell’Osterietta specializzato nell’accompagnare e guidare gli stranieri verso una integrazione dal punto di vista burocratico e linguistico. 426, solo negli ultimi anni, hanno scelto di lasciare il paese di origine per vivere a Pietrasanta cambiando di fatto la loro residenza. 1 su 3, secondo una stima dell’amministrazione comunale, è figlio del fenomeno della migrazione artistica, legato quindi alla filiera dell’arte e alla possibilità di interagire direttamente con artigiani, botteghe, laboratori, fonderie, galleristi ed “addetti ai lavori”.
Solo nel periodo estivo – spiega Massimo Mallegni, Sindaco di Pietrasanta - sono 500 gli artisti che migrano a Pietrasanta arricchendo il territorio e la comunità di multiculturalità e genialità. Pietrasanta è storicamente una realtà aperta al mondo e lo è tutt’oggi. Chi rispetta le leggi italiane, la sua costituzione e ha ottenuto i requisiti per meritarsi di essere un cittadino italiano è il benvenuto. Pietrasanta è anche la loro casa. Siamo felici di aver dato la cittadinanza a molti cittadini stranieri che hanno scelto la nostra città per vivere con la loro famiglia, lavorare e contribuire alla crescita della nostra terra e del nostro paese. Sono uomini e donne che si sono integrati con fatica e sacrificio. Siamo meno felici – conclude - quando invece il fenomeno migratorio è fuori controllo e gli immigrati che sbarcano sulle nostre coste pretenderebbero gli stessi diritti degli stranieri che si spaccano la schiena da anni per guadagnarsi da vivere sognando di diventare cittadini del nostro paese”.