Pietrasanta ha ricordato il medico dei poveri Bettino Pilli nell’80esimo anniversario della sua scomparsa il 10 novembre 1939. E lo ho fatto sfidando il maltempo durante le deposizione al monumento voluto da tutta la comunità al centro civico di Vallecchia a lui dedicato, coinvolgendo i bambini della scuola Forli, recuperando e narrando testi e testimonianze della sua missione di amore e solidarietà tra la gente alla presenza dei suoi discendenti diretti Giacomo e Bettino Lasagna, Alberto Verciani, Romano Pilli ed il bisbis nipote Alberto Tacchi.
E’ stata una bella iniziativa, coordinata dal Capo di Gabinetto, Adamo Bernardi, quella promossa dall’amministrazione comunale di Alberto Stefano Giovannetti che continua con il suo progetto di far conoscere alle nuove generazioni e valorizzare i grandi protagonisti della storia della comunità locale. Bettino Pilli è stato sicuramente uno dei questi. “Bettino Pilli è stato un esempio di sacrificio, generosità, dedizione ed amore per il prossimo. – ha detto il primo cittadino – La società ha bisogno di eroi positivi. Lui lo è stato. E’ stato il medico degli ultimi, il medico dei poveri. Si racconta che quando morì la strada che portava a casa sua era stracolma di gente. La città lo ha amato e stimato tantissimo”.
Medico stimatissimo dalla comunità, nel 1925 il Comune di Pietrasanta gli conferì la medaglia d’oro in riconoscimento alla sua quarantennale attività. Il suo impegno civile si manifestò anche come consigliere comunale a Seravezza, dove è nato il 7 settembre 1862, e consigliere provinciale del mandamento di Stazzema e Seravezza. Il monumento a lui intitolato è stato realizzato da Bruno Filiè. “Pilli ha seminato bontà ed amore per il prossimo. Se siamo ancora qui oggi, 80 anni dopo la sua scomparsa, significa che aveva seminato bene. Chiunque lo conoscesse, i vostri nonni e bisnonni, ed i documenti lo testimoniano - ha detto Marcucci rivolgendosi ai bambini - contribuirono alla realizzazione del memoriale che è qui fuori, e che ogni giorno vedete. Oggi tocca a voi portare avanti quella memoria, quel ricordo di una persona straordinaria, iniziata con i vostri antenati”.