“Mio padre è sopravvissuto all’orrore del lager di Mauthausen. Ricordo bene il numero di matricola sul suo avambraccio così come ricordo molti delle sue devastanti narrazioni di quel periodo: è sopravvissuto mangiando bucce di patate all’orrore disumano dei lager nazisti. E’ morto nel ’98 insieme al dolore di quell’esperienza ma anche alla consapevolezza di essere stato fortunato”: c’era anche Ilio Corrotti, figlio di Carlo Corrotti, deportato a Mauthausen, all’iniziativa promossa dal Comune di Pietrasanta alla scuola Mutti di Strettoia per celebrare il Giorno della Memoria.
E’ stato proprio lui a depositare, insieme ai bambini della scuola, il mazzo di fiori ai piedi del murales della pace. Una cerimonia, quella promossa dall’amministrazione Giovannetti, che si è svolta nel segno della semplicità e della riflessione grazie ai contributi dello storico locale Ezio Marcucci che ha narrato alcune delle vicende che hanno caratterizzato il periodo della guerra a Pietrasanta, del Presidente del Consiglio, Paola Brizzolari, dell’Assessore alla Pubblica Istruzione, Francesca Bresciani, del Capo di Gabinetto, Adamo Bernardi e del Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo 2, Carmen Menchini. “La memoria – ha detto il Presidente del Consiglio - è una ricchezza del futuro ma deve anche essere soprattutto strumento per non ripetere gli errori. Un monito a non sbagliare. Accettare un punto di vista diverso dal nostro significa dimostrare intelligenza e tolleranza. Nei campi di concentramento la diversità era una scusa per lo sterminio. Oggi ricordiamo la fine di uno dei capitoli più vergognosi di tutta la nostra storia. Il dolore – ha concluso – non è terminato con la liberazione di Auschwitz. Non stancatevi mai di cercare la pace ed il dialogo. Sono argini a quella follia”.
Pietrasanta ha partecipato con il gonfalone e con la presenza dell’assessore Polizia Municipale, Associazionismo e Tradizioni Popolare, Andrea Cosci alla consegna delle medaglie d’onore conferite dal Presidente della Repubblica ai militari lucchesi deportati ed internati nei lager nazisti in occasione della cerimonia in Prefettura a Lucca.